Rosy by Alessandra Carati

Rosy by Alessandra Carati

autore:Alessandra Carati [Carati, Alessandra]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-02-01T12:00:00+00:00


Olindo è ancora seduto di fronte alla Corte, ripreso da telecamere e fotografi: «Abbiamo firmato lì le nostre confessioni, che eravamo pentiti e tutto il resto (...) ero contento che fosse finita quella, come si può dire, quella sofferenza. E lì cos’è successo? Siamo rimasti in carcere, dopo una settimana, mi pare, ci concessero i colloqui, io e a mia moglie, e ci vedevamo due ore al giovedì mattina, ogni settimana. E visto che noi avevamo fatto una scelta di fare i pentiti, dovevamo fare i pentiti fino in fondo. E le assicuro, non è una cosa piacevole, non è. Però dovevamo andare avanti (...) perché dovevamo essere anche credibili con quelli che c’erano in carcere, e pensi lei il disprezzo di quella gente lì verso di noi, perché avevamo confessato che avevamo ammazzato anche un bambino, cosa che non avevamo fatto. Gli agenti, non tutti, c’erano alcuni che ti trattavano come una bestia. Siamo andati avanti con un calvario, guardi, un calvario veramente, fino al mese di maggio. Però per nostra fortuna – li ringrazierò sempre perché tra il cappellano, la psicologa e l’educatrice, che sono state le uniche tre persone che quando venivano da noi non ci trattavano come bestie – praticamente tramite queste tre persone che ci trattavano come esseri umani noi siamo riusciti a cambiare prima di tutto l’avvocato, che l’avvocato non capiva niente neanche lui. Dopodiché grazie alla psicologa sono riuscito da una sorta di... una condizione di rassegnazione, di umiliazione, sono riuscito a riacquistare la fiducia in me stesso. Questo devo sempre ringraziare la psicologa: mi ha ridato la fiducia in me stesso, cosa che avevo perso. È stato proprio allora dopo averci frequentato per diverse volte che sono riusciti a capirci veramente e sono riusciti ad aiutarci (...) fino al 10 ottobre, quando io sono venuto qui e ho dichiarato la mia innocenza, ho dichiarato. Allora ho ripreso la mia dignità che mi avevano tolto, che io stesso mi ero tolto e anche quella di mia moglie, ecco. Morale della favola: abbiamo deciso di anziché fare i pentiti e tenerci il minore dei mali, di lottare per la verità. Questo, basta. Poi quello che viene, viene. Ecco è tutto qui quello che avevo da dire».

Rosa alza la testa, mostra alle telecamere il viso che per più di un’ora ha cercato di nascondere. Non ha mai smesso di piangere. Incrocia lo sguardo dell’avvocato, anche lui si trattiene a stento.

Dài, paperina, le dice Olindo qualche minuto dopo, abbracciandola.

Lei per un istante sorride.

E tu Olly come stai?

Bene, risponde in lacrime.

Il tempo ha rallentato, fino a crollare e ripiegarsi su sé stesso, come una stella che ha smesso di bruciare e sprofonda, contraendosi in un buco nero. Rosa e Olindo restano impigliati nel guscio dell’orizzonte, svaniti alla vista del mondo.



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